Il Venerdì Santo
tra religione e tradizione
di Marialuisa
Lancia
Alzando lo
sguardo dalle rughe di un mondo pieno di problemi che preoccupano e
che fanno soffrire, ad Arce, ancora una volta ci si sta impegnando
per proporre, in occasione del Venerdì Santo, una “apertura” sui
tempi di Gesù. E’ stata già avviata, infatti la macchina
organizzativa della ventiseiesima edizione della Passione Vivente,
una grande manifestazione che da trent’anni dà corpo ed anima ad un
sentimento popolare e ad un fatto storico, il dramma del Golgota,
tra emozioni provocate dall’alto valore artistico delle scene e
riflessioni religiose dettate dal contenuto sacro della
rappresentazione.Sono stati già tenuti gli incontri preliminari tra
i registi di quello che si svolgerà come un vero e proprio film in
diretta. E, come fanno sapere Giampiero Marzilli e Memmo Polselli, è
tutto pronto per le iscrizioni, nell’ambito delle quali verranno
scelti i personaggi principali. Stando alle esperienze passate si
presume la partecipazione di comparse provenienti da tutta la Valle
del Liri e si pensa di poter raggiungere più di duecento attori .
Mentre è stata avviata la ricerca per individuare colui che
interpreterà il ruolo del Cristo e che, per tradizione e per scelta,
non sarà di Arce.Sono già all’opera, inoltre, sarti, falegnami,
maestri d’armi , elettricisti e tecnici che daranno alla
manifestazione quell’alito vitale che solo la cura dei particolari
può assicurare ad un evento che è unico nel suo genere. Le
scenografie, fondendosi con lo sfondo naturale offerto da alcuni
scorci del paese, infatti cercheranno di ricreare i luoghi di
Gerusalemme che furono testimoni degli ultimi giorni di vita, della
morte e della Resurrezione di Gesù Cristo. I costumi realizzati
appositamente da artigiani del posto con la complicità delle armi,
delle corazze dello scalpitio dei cavalli e della musica
contribuiranno a costituire quell’atmosfera che fondendosi con la
mestizia del Venerdì Santo coinvolgerà gli spettatori .Sono ancora
allo studio , intanto, particolari volti ad eliminare ogni
possibile vuoto scenico, in quella che rappresenta una sintesi tra
le tradizioni ciociare, consistenti in processioni in costume
alcune e in rappresentazioni legate alla fissità delle scene
altre. Ma nell’immutabile canovaccio sono stati già inseriti: i
processi di fronte al Sinedrio, il più autorevole consesso ebraico e
di fronte a Pilato , il rappresentante di Roma che darà la sanzione
definitiva in nome della potenza occupante; il drammatico momento
dell’ultima cena durante la quale Gesù annunciò la propria morte
legando a quel sacrificio la sua presenza universale ed eterna;e poi
la crocifissione in cui l’odio e l’amore, il bene e il male, la
cecità e l’illuminazione , sentimenti che saranno magistralmente
impersonati dagli attori , costituiranno le tessere del mosaico che
si disegnerà al cospetto degli spettatori , che al di là delle
transenne avranno la possibilità di trasformarsi in inconsapevoli
protagonisti dell’episodio rivissuto. La novità assoluta già resa
nota per l’edizione di quest’anno sarà l’inserimento
dell’importantissimo evento nel web. E’ già visitabile infatti un
sito interamente dedicato alla manifestazione, curato dalla Pro Loco
in collaborazione con l’Associazione Culturale Arcenews di Bernardo
Di Folco. Basterà digitare
www.passionevivente.it per immergersi nella storia della
“passione” degli arcesi. Una passione che, a giudicare dal numero
dei contatti al sito ufficiale, è condivisa da tanti sia in Italia
che all’estero. Numerosi, infatti , risultano i visitatori che
utilizzando “l’autostrada informatica”si sono collegati dalla
Grecia, dalla Germania e dall’Olanda. “L’idea di questa
manifestazione- ha spiegato l’avvocato Dario De Santis uno dei padri
dell’evento- è nata negli anni Settanta, nel momento di
trasformazione dell’economia delle nostre zone da rurale a
commerciale. Si pensò di fissare i valori del vecchio tipo di
società che andava scomparendo e di farli vivere in forme nuove
perché non si disperdessero con il mutare del modello economico. Si
presero i valori religiosi della tradizione della nostra gente e su
di essi si costruì una manifestazione che faceva uso di forme
espressive originali”. Era i1 1974. A trent’anni di distanza la
manifestazione, che da un po’ è stata biennalizzata, continua a
vivere. Ad alimentarla una nuova linfa vitale : lo spirito
aggregativo dei giovani di Arce, la volontà di continuare a dare
voce ad una positività del passato, lo sforzo della Pro Loco, la
disponibilità incondizionata della gente di Arce e l’impegno forte e
motivato dell’Amministrazione Comunale della cittadina.
Da Il
Messaggero - Frosinone del 06 febbraio 2005 |